Casa Cucina L’arte della panificazione: dal lievito madre al pane croccante

L’arte della panificazione: dal lievito madre al pane croccante

di Sigismondo Scoma

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5. La cottura del pane: crosta croccante e mollica soffice

Il momento della cottura è quello decisivo, poiché permette di ottenere il tanto desiderato contrasto tra la crosta croccante e la mollica soffice. Per ottenere una crosta dorata e croccante, è fondamentale cuocere il pane in un forno ben caldo. Molti panificatori artigianali usano il forno a pietra o il forno olandese, che trattiene il calore in modo uniforme e consente una cottura perfetta.

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La temperatura del forno dovrebbe essere alta, intorno ai 220°C, per i primi 20 minuti, per poi abbassarsi a circa 190°C per il resto della cottura. Il pane va cotto per circa 40-50 minuti, a seconda della dimensione del pane, finché la crosta non è ben dorata e il pane suona vuoto quando picchiettato sul fondo.

6. La tecnica della pagnotta o del filone

Una delle scelte più difficili nella panificazione artigianale riguarda la forma del pane. La pagnotta, con la sua forma rotonda e compatta, è perfetta per trattenere l’umidità e ottenere una mollica morbida. Il filone, invece, con la sua forma allungata, tende a sviluppare una crosta più croccante grazie all’evaporazione dell’acqua durante la cottura.

Entrambe le forme richiedono un’accurata lavorazione dell’impasto e una tecnica di modellamento che consenta al pane di crescere uniformemente durante la cottura. La tecnica del taglio sulla superficie del pane, chiamato “scoring”, aiuta a controllare l’espansione del pane durante la cottura e a conferire al pane una finitura esteticamente piacevole.

7. La conservazione del pane fatto in casa

Il pane fatto in casa è un alimento vivo, che continua a evolversi anche dopo la cottura. La conservazione del pane è un aspetto importante per preservare la freschezza e la croccantezza. È consigliato conservare il pane in un sacchetto di carta o in un contenitore di stoffa, che permette al pane di respirare senza farlo diventare umido. Se non consumato in pochi giorni, il pane può essere facilmente congelato per essere riutilizzato in seguito, mantenendo intatto il suo sapore.

8. La panificazione come terapia e passione

Oltre ad essere una forma di espressione culinaria, la panificazione può anche essere una forma di meditazione e rilassamento. Il processo lento e metodico di impastare, attendere la lievitazione e osservare il pane crescere nel forno ha un effetto terapeutico che coinvolge i sensi e permette di sperimentare una connessione profonda con il cibo che prepariamo. La panificazione artigianale, infatti, è una vera e propria passione che regala soddisfazione non solo a chi mangia il pane, ma anche a chi lo crea.

Conclusione

L’arte della panificazione, dal lievito madre al pane croccante, è una pratica che richiede dedizione, pazienza e una certa conoscenza delle tecniche. Con il tempo, il lievito madre e le sue fermentazioni naturali riescono a creare un pane unico, dal sapore inconfondibile. Ogni passaggio, dalla scelta degli ingredienti alla cottura, contribuisce a un risultato finale che non è solo nutrimento, ma un’esperienza sensoriale da condividere con gli altri.

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